Ecco la classifica dei migliori prodotti della categoria Libro Di Ernest Hemingway:
Festa mobile: si tratta del più acquistato, ha ottenuto una recensione media di 4,6 con 79 recensioni
Un'estate pericolosa: medaglia d’argento per questo prodotto, la recensione media è di 4,7 con 29 recensioni
Addio alle armi: terza posizione per questo prodotto, con una recensione media da parte degli utenti di 4,4 con 364 recensioni
Festa mobile
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Recensioni
" Festa Mobile ",il romanzo d'addio di Hemingway
Dal blog " Appuntario " E' un'opera poetico-memorialistica zeppa di ricordi,sensazioni,episodi,incontri con i grandi personaggi dell'epoca,profumi e sapori di una capitale francese mondana e artisticamente attiva. Gli anni raccontati sono quelli che vanno dal 1921 al 1926,quando Hemingway,corrispondente del "Toronto Star " si recò a Parigi insieme alla moglie Hadley e il primo figlio Bumby. Relativamente povero,ma con alcune conoscenze,riesce ad entrare nella società culturale parigina. E ci porta attraverso i café,i ristoranti,le corse dei cavalli,le strade polverose e quelle eleganti della capitale;i suoi profumi e l'odore dei cibi.Quest'opera non solo ci fa respirare la vita difficile e felice di quegli anni;ma anche lo sviluppo lavorativo dell'autore. Quel che lo rende però affascinante e degno di essere letto e conosciuto sono soprattutto le descrizioni,preziosissime,degli incontri con i grandi artisti e intellettuali contemporanei.
Copertina fragile
Fantastico. Estremamente interessante soprattutto per chi è appassionato del periodo storico (gli anni 20). La copertina è bella ma il materiale lascia a desiderare, pur trattandola con i guanti, gli angoli si arricciano con un minimo di umidità.
la leggerezza della vita nel primo dopoguerra parigino
Uno spaccato affascinante della vita parigina del primo dopoguerra, vista con gli occhi di un artista la cui unica preoccupazione è la scrittura. Un libro che fa riflettere su quali siano i valori della vita e i motivi per cui valga davvero la pena preoccuparsi di arrivare alla fine del mese. Personaggi straordinari come S.Fitzgerald e Ezra Pound descritti con la stessa liberta è trasporto di una baia austriaca o di un bar parigino.
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Un’estate pericolosa
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Recensioni
Hemingway e la corrida
Racconto di un'estate passata a correre dietro a due grandi toreri che si sfidavano in vari mano a mano e corride a distanza. Descrizione minuziosa di tutte le parti dello spettacolo e delle città che lo hanno ospitato
Perfetto
Regalo graditissimo, sia per contenuto che per l'autore. Arrivato puntualissimo, intatto, con un buon imballaggio, non si è rovinato per niente. Consigliato!
La fine di un'epoca
Sono arrivato a pagina 100 ma già m'intristice sapere che a pagina 257 finirà questo bellissimo.ed insuperabile Hemingway; sono stato fortunato poiché il libro è ben tenuto ma i bordi delle pagine un pò ingiallite; mi.piacerebbe sapere come mantenerlo in buono stato.
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Addio alle armi
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Recensioni
Addio alle armi è un indiscusso capolavoro…
…quindi gli assegnerò d’ufficio 5 stelline (sperando così di evitarmi le ire dei “recensori di recensioni”). Ciò non toglie che la mia idea, non del tutto allineata, la vorrei esprimere ugualmente. Soprattutto nella prima metà, ho un po’ faticato nella lettura di questo romanzo. Mi ha aiutata molto nella sua comprensione la postfazione di Fernanda Pivano, che ho letto due volte, una prima di iniziare il romanzo ed una dopo. In questo modo ne ho intuito il valore storico, antimilitarista ed antiguerrafondaio, nettamente contrastante con le direttive e il comune sentire dell’epoca (Mussolini ne vietò perfino la pubblicazione). Se gli aspetti dedicati alla guerra possono avere un indubbio interesse, anche storico, e per il lettore italiano in particolare, la parte che racconta la storia d’amore fra il protagonista Frederic e Catherine è di interesse universale e sempre attuale. Catherine è il genere di donna che non esiste più, forse idealizzata da quello che Pivano indica come il machismo hemingwayano, “onesta e molto erotica, indipendente e insieme dipendente dall'uomo amato, docile e coraggiosa, perpetuamente sottomessa e dolcissima”. Io, che sicuramente sono immune da apprezzamenti di tipo maschilista, l’ho ammirata per la sua caratteristica di essere positiva, sorridente, dedita alla felicità del proprio uomo, desiderosa di volergli bene, di fare il suo bene. Di essere per lui solo motivo di gioia e non di peso. Di non lamentarsi mai. E a me, tipica appartenente della generazione ribelle nata negli anni ’50, contestatrice e ahimè distruttrice dei valori della coppia, pronta a cancellarla al primo intoppo e a non sopportare le difficoltà della vita a due, questo atteggiamento di vicinanza calda senza rassegnazione, di affetto che non chiede ma sostiene, di abnegazione senza sottomissione, è sembrato un grande insegnamento di amore! Una compagna di vita dalla quale c’è molto da apprendere. Un’ultima nota sulla scrittura di Hemingway e sulla sua traduttrice. Se la Pivano è grande conoscitrice degli autori americani e di Hemingway in particolare - il che la rende inarrivabile commentatrice - ben meno l’ho apprezzata come traduttrice, cosa che peraltro avevo già vissuto con la lettura de Il grande Gatsby. Eppure Hemingway stesso la volle come sua traduttrice a vita, forse ritenendola in grado di rendere in italiano il suo ben noto stile secco, convulso, con scarni e lapidari dialoghi. So che per i puristi la mia sarà considerata un’eresia ma avrei preferito una maggior “italianizzazione” del linguaggio, senza le ripetizioni di cui l’inglese è pieno e che noi non tolleriamo, e con l’utilizzo di un fraseggio più simile a quello della lingua italiana. E scusate la mia impertinenza da lettrice-da-spiaggia.
Addio agli abbracci
#holetto La sua guerra sono i cieli di ogni colore, la strada bianca, il ponte, il fiume in piena, la montagna, l’altopiano con la pioggia e la neve; sono i soldati coperti di polvere, sudati sotto gli elmetti troppi grandi. È una guerra che vive con distacco; una guerra già sfiancata e zoppicante, una guerra stupida che non ha niente a che vedere con lui: combatterà senza trasporto e senza emozione, senza paura o dolore, perché questa non è la sua guerra. La guarderà passare, come in una vecchia pellicola in bianco e nero. È una guerra lenta, che non finisce. Ci sono vittorie e conquiste, nella sua guerra mesta, e lui smette di essere una comparsa: “ ci fu un sciu-sciu-sciu-sciu, poi ci fu un lampo come quando lo sportello di un altoforno si spalanca, e un muggito che incominciò bianco e divenne rosso… e mi sentii scagliato fuori di me e fuori e fuori e sempre nel vento… Poi galleggiai… Udii le mitragliatrici e i fucili che sparavano di là del fiume e tutto lungo il fiume. Vi era un gran fango e vidi i traccianti salire ed esplodere e galleggiare bianchi e razzi che salivano e udii le bombe, tutto in un attimo … giacqui immobile e lasciai marciare il dolore.” Eccolo il suo dolore, le sue emozioni, la sua grandezza! Le parole così in ordine, una accanto all’altra, scarne a descrivere la guerra, le traiettorie dei colpi, i sibili, le esplosioni, la paura e la morte del respiro. E la ritirata è gigantesca. Allora le parole come sacrifico o gloria, onore e coraggio, non hanno niente di sacro, diventano oscene e senza dignità, se osservate alla luce delle anime che non si fa altro che seppellire. Hanno combattuto al buio e nel vento. Hanno avuto paura. E lui fa la sua guerra diversa e la sua pace separata, fuori dal mondo e dal tempo, fra whisky e soda e champagne e vino bianco, corse di cavalli e noia. E abbracci, forse l’amore, ma c’è solitudine e rassegnazione. Il suo linguaggio essenziale, tanto da sembrare arido, in realtà rappresenta il vuoto e il buio interiore che segue il protagonista e forse lo scrittore ; ci fa commuovere la desolazione dell’immagine finale, che lo accompagna nella pioggia.
Consigliato!
PREMESSA: Questa edizione è molto curata dal punto di vista grafico (tranne per il taglio in alto a destra che da un certo fastidio) ed è resistente. PER QUANTO RIGUARDA IL CONTENUTO DEL LIBRO: Racconto che prende ispirazione dall'esperienza di Hemigway durante la Prima Guerra Mondiale, diretto e lineare. Le 300 pagine del libro si leggono velocemente con un finale coerente al racconto. UN APPUNTO\CONSIGLIO: Nell'introduzione del libro, oltre alla storia dell'autore, viene parlato del libro e il finale viene "spoilerato". Certo, nulla che rovini troppo l'esperienza, ma, se si vuole godere appieno del libro, consiglio di tralasciare l'introduzione per leggerla in un secondo momento, magari a libro concluso.
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